I NARRATORI DEGLI ARMONICI RICOSTRUTTORI

Elisabetta Salvatori della band degli Armonici de I Ricostruttori

ELISABETTA SALVATORI

ATTRICE

Elisabetta Salvatori è una attrice e autrice, nasce in Versilia. Dopo gli studi artistici, scopre il teatro e comincia a raccontare. Comincia con le favole, favole e valigie: ogni storia che racconta è racchiusa in una valigia come un piccolo teatrino viaggiante.
Poi si avvicina alla narrazione per adulti e scompare tutto dalla scena: c’è solo la sua voce, che salta dall’italiano al dialetto versiliese, perchè spesso racconta la Versilia, e il violino di Matteo Ceamelli che l’accompagna. Le storie che sceglie sono vere, raccolte incontrando e documentandosi. Il primo spettacolo è La Bella di Nulla, dove narra della sua bisnonna e della Versilia dell’inizio del 900.
Poi affronta la Versilia ferita dalla guerra ed ecco Scalpiccii sotto i platani, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema: delicata rappresentazione di teatro civile. E subito dopo Il partigiano Amos, storia di un giovane poliomelitico, musicista, torturato e ucciso dai tedeschi sempre in Versilia.
Poi Calde Roseuno spettacolo che parla d’amore; La Bimba che aspetta, storia che racconta di marmo, di cave e di scultura; Viola, dedicato al poeta Dino Campana, e al disagio. E poi ancora Vi abbraccio tutti, racconti di viaggi sull’Appennino; Delicato come una farfalla e fiero come un’aquila, dove racconta la vita del pittore Antonio Ligabue; Piantate in terra come un faggio o una croce, dove attraverso la vita di Caterina da Siena e di Beatrice di Pian degli Ontani, parla di poesia e fede. E infine Non c’è mai silenzio, la ricostruzione della stragealla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009.
Recentemente ha esordito con Ilaria, la bellezza non muore, la vita di Ilaria del Carretto, nobile, che nel 1405, muore di parto a Lucca, a 25 anni, passata alla storia per il monumento di Jacopo della Quercia che le fece fare il marito per ricordarla.
Elisabetta si occupa anche di testi sacri: ha raccontato L’Apocalisse di San Giovanni e sta preparando il Vangelo di Marco.
Dal 2004, a Forte dei Marmi, nella casa dove vive, crea un piccolo spazio teatrale dove ospita e programma spettacoli.

Elisabetta Salvatori della band degli Armonici de I Ricostruttori

ELISABETTA MARI

SCRITTIRICE E STORYTELLER

Elisabetta Mari, scrittrice e storyteller lavora sulla narrazione e sui temi dell’oralità. Scrive monologhi teatrali di attualità, narra storie tratte dalla vita di persone e luoghi, realizza spettacoli con musica, danza e reading di poesia. La memoria conserva la vita, la saggezza, ci parla di un luogo per questo è importante raccontare. E nel racconto si scoprono tante parti di sé, ci si rispecchia in angoli dimenticati. I suoi monologhi sono in parte tratti dalla vita personale, in parte raccolti dal vivo dalle storie della gente e dei luoghi e in parte ispirati da vite di poeti o testi letterari.

Tra i suoi lavori intimi gli spettacoli di storytelling accompagnati dal gruppo musicale Nemoria, Colletivo per l’arte del suono e dalla scuola di musica jazz CAM di Firenze:

 “La nonna blues”, una ballata tragicomica su sua nonna; “Stralci di quotidiano”, pensieri sparsi in forma poetica sulla vita di tutti i giorni; “Google Madame”, monologo tragicomico per viaggiatori e migranti in Turchia, tratto da un’esperienza vera di prigionia dentro l’aeroporto di Istanbul; “Aurora Arborea”, uno spettacolo-concerto sugli alberi con la colonna sonora del compositore Tenedle. Tra gli spettacoli tratti dalla vita narrata di luoghi e persone: “Il 140° dell’Affratellamento”, spettacolo-concerto jazz sulla storia del quartiere di Gavinana di Firenze e della nascita del teatro come centro di mutuo soccorso e di avanguardia artistica fiorentina, “Ritratti”, poesie sulla vita di detenuti di Firenze, storie raccolte durante gli incontri di scrittura creativa in carcere; “Siam cresciuti a pane e spiriti”, narrazione che intreccia la vita del poeta Dino Campana con la vita di un matto del borgo di Casetta di Tiara, paesino dove entrambi vissero. Il monologo è tratto dal libro “L’aria ride. In cammino per i boschi con Sibilla e Dino edito da Aska per la Collana “I luoghi dell’anima” che ha scritto assieme allo scrittore Paolo Ciampi. Tra i lavori tratti da poesia, letteratura e vite di poeti: “L’amore è uno straniero” narrazione con musica e danza sufi dal vivo sulla vita del poeta mistico persiano Rumi; “La tessitrice delle notti”, narrazione con danza araba tratta da Le Mille e una notte; “Ulisse e il viaggio verso l’ignoto”, tratto dall’Odissea e “Poesie in fretta prima della guerra”, un ibrido tra racconti di storie vere della gente di Siria e lettura dei poeti arabi contemporanei, con musica dal vivo tratta dal canzoniere di Fairuz.

Esegue letture sceniche dalla Divina Commedia con commento critico del dantista Lorenzo Bastida portando Dante nei teatri e nelle chiese ma anche in luoghi non convenzionali come le Case del Popolo. Pratica, da anni, meditazione insieme agli altri artisti degli Armonici Ricostruttori

Elisabetta Salvatori della band degli Armonici de I Ricostruttori

MASSIMILIANO BARDOTTI

POETA E ATTORE

Massimiliano Bardotti è un poeta e un attore, nasce a Castelfiorentino. Fin da bambino trova grande piacere nell’esprimere i propri sentimenti e nel raccontare storie. Scrivere è un atto spontaneo, come il battito del cuore e il respiro. E si comincia da qui, come dice il poeta Serse Cardellini, dal respiro e dal battito del cuore. Ritmo della vita.

Alle scuole superiori uno degli incontri fondamentali della la sua vita: Il professore di lettere Mario Marchionne, nonché scrittore e poeta, che lo invita a prendere sul serio la possibilità di fare della scrittura la sua vita. E lui, da quel momento, si dice poeta, e a questo offre la vita volentieri.

Il primo libro lo pubblica che ancora frequenta le scuole superiori. Ne seguono altri, piccole pubblicazioni. Poi nel 2011 esce Fra le gambe della sopravvivenza, Thauma ed. Il libro sarà finalista al premio Mario Luzi e vincitore del Premio città di Manfredonia.

L’incontro, diversi anni prima, con Chiara Riondino sarà fondamentale per la sua crescita come lettore e interprete di suoi e altrui testi. Inizia contemporanea alla ricerca poetica sulla parola scritta, una ricerca poetica sulla parola detta. Con musicisti e altri artisti (fra cui la moglie Genny Carusi) sperimenta varie possibilità di spettacolo poetico. Nascono così le contaminazioni fra poesia e musica, danza, fotografia, teatro.

Insieme a Giacomo Lazzeri e Sara Giomi (chitarra classica e chitarra folk), Giulia Tanzini (arpista) e Genny Carusi (danzatrice) porta avanti il progetto LaMinimaParte.

Nel 2015 esce, per FaraEditore, L’abbraccio, raccolta poetica dedicata agli ultimi della terra, che ottiene critiche molto positive.

A novembre 2016 esce Il Dio che ho incontrato, Nerbini ed. Il libro, interamente ispirato e dedicato all’incontro con la bellezza in tutte le sue manifestazioni, è presentato da Carlo Lapucci e porta in quarta di copertina le parole di Vincenzo Arnone. Al libro si sono interessati fra gli altri Paola Lucarini e Carmelo Mezzasalma, con i quali (in particolare con Paola) è nata una bella amicizia.

È ideatore e docente del corso e dei laboratori di scrittura e lettura poetica: La poesia è di tutti.

Pratica, da qualche anno, meditazione insieme agli altri artisti degli Armonici Ricostruttori.